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Per dare il benvenuto alla nuova sede del Tàscaro, il primo bacaro Made in Veneto che si è spostato in zona Isola, Sandra Tasca ha voluto organizzare l’inaugurazione in digitale via teams, confermando perché alcuni l’hanno ribattezzata oste 2.0, tra social, cichéti e spritz. “Tàscaro abbraccia le mie radici, la cucina veneta, soprattutto quella veneziana della mia nonna Edera. Il locale, nato da un’idea portata avanti con e per mio padre è casa, passione, amore e ricordi-racconta Sandra Tasca- Oggi riapriamo in una zona nuova e grintosa come Isola che conosco molto bene perché ci vivo da quando sono arrivata in città, in un locale più ampio per accogliere tutti gli amici e quelli che lo diventeranno di Tàscaro. La zona ci ha accolto alla grande, appena finite le restrizioni saremo in grado di soddisfare la nostra clientela affezionata e quella nuova, che sia asporto, delivery o tra i nostri tavoli, per far conoscere e apprezzare la migliore cultura e cucina veneta.”

 

Dalla laguna di Venezia all’Isola di Milano, una nuova sede con ambienti spaziosi e sinceri tra ferro e legno, spritz di ogni tipo, cichéti e piatti lagunari per un’autenticità sempre più fedele. Banconi e tavoli di legno, bicchieri da goto, vetrine ricche e invitanti da cui scorgere ricette succulente ma in piccoli assaggi uno tira l’altro, piastrelle a scacchiera, porte in ferro battuto. È il Tàscaro che riapre le sue porte nella nuova sede in via Thaon di Revel in uno dei quartieri culturalmente più attivi del capoluogo come l’Isola, forte anche della popolarità ottenuta con la partecipazione con tanto di vittoria al noto programma tv 4 Ristoranti. “L’effetto Borghese si è sentito- continua Sanra Tasca- avevamo registrato la puntata a novembre e quando è stata messa in onda a gennaio di quest’anno nell’unico week end di apertura abbiamo dovuto rifiutare oltre settecento prenotazioni”

Sembrerebbe di essere a Venezia, in uno dei localini storici quasi invisibili tra le calli dove i veneziani si fermano a fare “quatro ciacole” in compagnia, uno di quei posti che i turisti non si filano a dispetto dell’autenticità e del dialetto che aleggia tra uno spritz e un “dame un’ombra de bianco”. Una formula che funziona quella del Tàscaro, un format nato nel 2019 per essere replicato. “Così avevamo pensato nel business plan originario, credo che le potenzialità per replicare altre apertura in diverse città ci siano, ma intanto concentriamoci su questo trasloco milanese”. Una moltitudine colorata di cichéti con baccalà, saor, poi i tramezzini che qui si chiamano proprio Tàscari, vino bianco o rosso e tutti i tipi di Spritz possibili da quello al Select, l’originalissimo veneziano, ai più celebri con Aperol o Campari. Baccalà alla vicentina o mantecato come se piovesse,sarde in saor, polpette fritte, bigoli, lingua con salsa verde e fiumi di vino, da Tàscaro si fa cultura e si impara anche un po’ di dialetto veneto: i piatti più tradizionali, vino sfuso e spritz a volontà, perché tutti gli ospiti di Tàscaro diventano da subito amici, una combriccola affiatata da raggiungere il sabato per pranzo o per un aperitivo dopo lavoro e sentirsi sempre a casa.

La cucina di Tàscaro è fedelissima alla tradizione veneta e veneziana: tutte le ricette appartengono al ricettario di Nonna Edera, che Sandra conserva gelosamente prendendo ispirazione per nuove idee. Il menù è scritto rigorosamente in dialetto veneto e si può scegliere tra figà a la venessiana cotto con cipolle e aceto, e poenta bianca poi i bigoli in salsa fatti a mano, un classico spaghettone veneto insieme al sugo di acciughe e cipolla, ma anche il bacalà a la venessiana o a la visentina con poentà zala brustolà , le sardele o suca in saor con pinoli, uvetta sultanina e cipolla – metodo di conservazione di una volta, la lingua de vedeo e salsa verde, folpeti sofegai e tripa a la veneta, formajo Grana, poi museto e pevarà – una salsa fatta con midollo, pane, pepe e brodo di carne. Gli ingredienti provengono per la maggior parte da piccoli produttori veneti e Sandra li propone come da tradizione su del pane tostato oppure nei suoi Tascari. La carta dei vini è una selezione di vignaioli veneti ma per chi vuole entrare davvero nel mood Tàscaro, le cosiddette “ombre”, piccoli bicchieri di vino sfuso, e gli spritz rigorosamente con bianco fermo o Prosecco, Seltz e tanti Bitter a scelta, più qualche birra artigianale veneta.

 

Interessante anche la proposta beverage, con gli spritz di Sandra Tasca protagonisti, dai classici a quelli con liquori, vermouth e bitter Made 100% in Veneto. Vino bianco fermo o Prosecco, seltz, poi bitter, vermout o liquori, qualche cubetto di ghiaccio e una fettina di arancia o limone, dipende e immancabile l’oliva: ecco la ricetta originale dello spritz veneziano. Ma Sandra ci insegna che di varianti ce ne sono tante tutte da provare. Spritz Select, lo spritz veneziano per antonomasia, nasce negli anni ’60 quando a vino bianco e acqua frizzante si inizia ad aggiungere il Select, aperitivo che si afferma già negli anni ’70.  Spritz Aperol o Campari, è la versione più diffusa, in Italia e nel mondo. E rigorosamente… fettina di limone nel Campari e di arancia nell’Aperol. Spritz Bianco, l’originalissimo, quello che si dice esistere perché le truppe dell’Impero Austriaco nel Regno Lombardo Veneto non sopportando i vini locali di elevata gradazione fossero soliti aggiungere dell’acqua. Spritz Tàscaro, con Select, Cynar e una punta di liquore alla ciliegia home made, ricetta segreta della famiglia Tasca. Spritz Bassano: con Vermouth Leone e Fernet di Nardini, storica distilleria di Bassano del Grappa. Spritz Cynar, la ricetta dello spritz, ma con il famoso liquore al carciofo. P31: il green aperitivo padovano, uno spritz colorato di verde dal P31, bitter made in Padova. Spritz Leone: fatto con Leone, un vermouth di nicchia di Bassano del Grappa.

 

Tàscaro- Via Thaon de Revel, 4 Milano, 02/47701682

Asporto e delivery diretto prenotabile sul sito: tascaro.company.site/

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