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In un’America divisa tra Biden e Trump sembrerebbe che ci sia una certezza. Il vino italiano piace e anche tanto, tra le denominazioni più in voga del Belpaese un posto in prima fila se lo merita anche la Valtellina. Nel numero di Wine Spectator uscito il 31 ottobre incentrato sul vino nostrano dal titolo Italy Decanted, c’è un focus mirato sulla viticoltura valtellinese. Valtellina’s Distinctive Nebbiolos, questo l’articolo a firma di Alison Napjus, dove vengono menzionate alcune tra le cantine principali della provincia di Sondrio come Nino Negri, Ar.Pe.Pe, Rainoldi, Triacca, Nera, Mamete Prevostini, Sandro Fay,Balgera, Caven, Alfio Mozzi e Dirupi.

 

“I Nebbiolo della Valtellina sono tipicamente luminosi, mostrando le caratteristiche note di ciliegia, fragola, erbe e spezie dell’uva. Ai loro tannini tesi si accompagna una vivace acidità, in contrasto con il Barolo, che ha più densità e struttura tannica”- questo l’incipit della giornalista americana che è stata in visita lo scorso anno in zona appena dopo la vendemmia 2019. “Ci aspettavamo questa uscita dopo la visita di Alison Napjus al termine della vendemmia del 2019, nel corso di tre giorni aveva girato tra alcune delle cantine della Valtellina assaggiando i nostri vini- spiega Aldo Rainoldi, Presidente del Consorzio Tutela Vini di Valtellina- E’ un’attenzione mediatica fondamentale, in questo numero di ottobre dedicato all’Italia c’è una sezione specifica che parla Valtellina, inserita fra le zone vinicole più blasonate che meritano considerazione”.

Una brand awarness importante in termini di visibilità per i vini valtellinesi, se consideriamo l’audience a livello globale di una rivista specializzata come Wine Spectator che conferma il Nebbiolo della Alpi nel gotha del vino italiano che conta. “Ci siamo insieme alle zone che vengono sempre considerate come Montalcino e le Langhe – continua Rainoldi- le recensioni sui singoli vini vengono svolte regolarmente dal magazine americano, ma a memoria da quando sono entrato nel mondo del vino a fine anni ’90 non ricordo un focus così dedicato interamente alla Valtellina”. Un segnale di fiducia e di speranza, da sfruttare anche per il futuro per un momento non certo semplice per il comparto del vino valtellinese. “Spiace non poter sfruttare nell’immediato sul mercato americano il traino di una pubblicazione di questo tipo, Wine Spectator non è solo un riferimento per il mercato americano e anglosassone, ma è una delle voci più autorevoli su scala globale. Sono recensioni che possono muovere l’economia del vino, utili ai produttori che magari stanno cercando un importatore in Asia per esempio. Ora bisogna resistere, dopo questo periodo di incertezza riusciremo a confermare quanto fatto negli ultimi anni, la strada intrapresa è quella giusta basta sulla qualità dei nostri vini che possono contare sull’eleganza e la finezza del Nebbiolo, il principe dei vitigni che in Valtellina da risultati straordinari”.

 

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