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L’emozione di ritornare in presenza, il mondo del vino italiano a Verona ha scritto una pagina importante sabato 19 giugno per il decennale di OperaWine. Si è tornato a respirare il vino nel bicchiere, levandosi per un attimo quelle mascherine che sono diventate le nostre compagne di viaggio per questo anno e mezzo. C’era praticamente tutto il mondo del vino a Verona, un ritorno timido alla normalità per una ripresa sui mercati che si attende un rimbalzo. Verona come ombelico del mondo enoico e non solo per una giornata, dal grande ritorno in presenza per l’evento OperaWine, passando in mezzo al passaggio della Millemiglia al mattino per le vie della città, con la prima all’Arena con l’Aida diretta dal maestro Riccardo Muti in serata.

 

Come ai vecchi tempi, negli occhi di produttori e visitatori la speranza di non fermarsi più soprattutto nel comparto ho.re.ca che ha sofferto più degli altri. Una grande vetrina del vino organizzata dalla testata americana Wine Spectator in collaborazione con Vinitaly, per il decennale della kermesse sono stati chiamati a raccolta i migliori 100 vini italiani selezionati per l’edizione 2020 saltata a causa del Covid-19, insieme agli “all timer”, quei produttori che sono stati selezionati almeno una volta a OperaWine.

Stanchi di eventi digitali, produttori e visitatori sono tornati a parlarsi dal vino come non succedeva da tanto, troppo tempo. Il mondo del vino è fatto di relazioni, la voglia di stare insieme e di degustare era alta. Il risultato è stato super, presenti 186 produttori di vino italiano, tutte cantine dalla qualità dei vini eccelsa con le loro etichette top, in un viaggio in lungo e in largo dell’Italia del vino che guarda al futuro con rinnovata fiducia. Face to face con oltre 300 tra operatori e buyer nazionali ed esteri provenienti da 13 nazioni, la prima importante campagna di incoming, realizzata da Veronafiere e Ice Agenzia.

Un’edizione antologica che non si dimenticherà quella andata in scena alle Gallerie Mercatali di Verona, location post-industriale di fronte alla fiera tirata a lucido. Un momento dal valore simbolico enorme, sancito dalla presenza, all’inaugurazione, del presidente Ice-Agenzia, Carlo Maria Ferro, e del Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri, Manlio Di Stefano. Istituzioni, produttori e operatori del settore uniti in una grande ripresa del vino italiano, che torna ad emozionare. E sotto le mascherine, noi che c’eravamo un pizzico di commozione lo abbiamo visto. Perché il mondo del vino è soprattutto questo, emozione, un qualche cosa di intangibile che non si può misurare nè con i punteggi delle guide, con le percentuali di crescita (si spera) delle vendite, i volumi dei ricavi aziendali. E forse finalmente tutto questo è davvero ritornato. Ve lo vogliamo raccontare come sappiamo fare, dando la parola ai veri protagonisti, i produttori che non vedevamo l’ora di intervistare.

NINO NEGRI- Danilo Drocco

Per il Gruppo Italiano Vini, Danilo Drocco Direttore della Nino Negri ha presentato a OperaWine il cavallo di battaglia della cantina valtellinese, lo Sforzato Cinque Stelle annata 2015. Il vino del vento, perchè ottenuto dall’appassimento lento dei Nebbioli di montagna per almeno cento giorni.

Danilo Drocco di Nino Negri (GIV Gruppo Italiano Vini) a Operawine 2021 - Sforzato Valtellina

MEZZACORONA- Luca Rigotti

Una ripartenza da OperaWine 2021 per una realtà importante del mondo vinicolo trentino come Mezzacorona, una doppia presenza con il Teroldego e con le bollicine di Trento con del Flavio Riserva.

Luca Rigotti di Mezzacorona a OperaWine 2021

CARPENE’ MALVOLTI- Domenico Scimone

Una delle proposte più rappresentative per la cantina Carpenè Malvolti  a OperaWine, il Prosecco 1924 che come racconta Domenico Scimone è la bottiglia che per la prima volta nella storia mette in etichetta la parola Prosecco.

Domenico Scimone di Carpenè Malvolti a OperaWine 2021

MAISON ANSELMET- Giorgio Anselmet

Vitigni autoctoni e internazionali nel dna di Maison Anselmet, una grande emozione essere a OperaWine insieme ai grandi produttori italiani secondo Giorgio Anselmet. Una cantina valdostana che ha annunciato a breve di aver messo in distribuzione tutta la sua linea nel catalogo di Sagna.

Giorgio Anselmet a OperaWine 2021

BASTIANICH- Joe Bastianich

Joe Bastianich, un grande nome della ristorazione non tutti sanno che è anche un grande produttore di vino in Friuli. Una passione per il vino la sua sbocciata tanto tempo addietro, grande felicità poter tornare a Verona, la città del vino. Un mercato del vino in crescendo per i vini di Bastanich in Italia, grazie al lavoro del distributore Meregalli per il territorio italiano.

Joe Bastianich a OperaWine 2021

QUINTODECIMO- Luigi Moio

Luigi Moio, grande personaggio del vino a OperaWIne in qualità di produttore. Tanta la commozione di tornare in presenza dopo un periodo di carestia tattile come definito dal prof.Moio, un buon segno per una spinta a ripartire, l’ottimismo di ritornare alla serenità e alla gioia, il vino fondamentale elemento di convivialità. Presente a Verona con il suo Taurasi annata 2007, l’obiettivo produrre il vino migliore del mondo, distribuito in Italia da Pellegrini.

Luigi Moio - Quintodecimo a OperaWine 2021

MAMETE PREVOSTINI

La Valtellina con lo Sforzato di Mamete Prevostini presenta a OperaWine, un grande ritorno dopo due anni di assenza per ovvi motivi a queste manifestazioni. Sempre più interesse per la  Valtellina del vino, un pubblico di appassionati e addetti ai lavoro di estrazione americana per cui lo Sforzato del vino è diventato un cult, un vino distribuito in Italia da Sagna.

Mamemete Prevostini a OperaWine 2021

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