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Undici anni di successo e glamour, e il futuro non può che promettere bene. La Diageo World Class, la più importante competizione internazionale di mixology, si conferma appuntamento di grido per qualità e competenza dei concorrenti, e incorona il nuovo campione italiano. Salvatore Scamardella del Piazza Vanvitelli Experimental Bar (Castellammare di Stabia – NA), che raccoglie lo scettro di Francesco Galdi e volerà a Glasgow per la finale mondiale in settembre.

ALWAYS BANANAS – La scorsa edizione vide l’inizio della Banana Revolution, che stavolta prosegue in altre declinazioni. Scamardella si impone infatti sugli altri sette concorrenti (e i due finalisti Giovanni Bologna e Erica Rossi) in un percorso che si è dipanato in tre step per altrettante sfide. La single ingredient è la prima chiave: un ingrediente da “trattare in tutte le maniere possibili” insieme alla Ketel One, prendendo spunto dal proprio luogo d’origine, il luogo di lavoro o un luogo dove si vorrebbe vivere. Salvatore ha proposto la sua idea di “banana in tutte le salse”, ispirandosi a una visita allo zoo con la famiglia. Poi la Finishing Moves, un drink da comporre basandosi su quello che i bartender sono, la loro storia, la loro esperienza, oltre agli elementi forniti da World Class; e intagliandola su uno dei percorsi formativi World Class 2019, ovvero Science&Myth, TechTonics e Single Ingredient. Qui esce potente il legame con la sua Napoli, grazie allo strepitoso drink “Tu vuò fa’ l’Americano”: Bulleit infuso ai paccheri di Gragnano, pane abbrustolito infuso all’oliva lactofermentata, succo di pomodoro del Piennolo chiarificato, soda di coca cola.

SOTTO PRESSIONE – Infine lo Showdown, ultima sfida a differenza dello scorso anno quando fu quella d’apertura: sei minuti per realizzare sei classici (Southside, Bloody Mary, Mint Julep, Hurricane, Rob Roy, Paloma) con i prodotti Diageo: possibili i twist, ma l’anima era da conservare, e così è stato, per convincere una giuria da panico. Dario Comini, chimico, scrittore e spprattutto proprietario del Nottingham Forest di Milano, per dieci anni consecutivi nei World’s 50 Best Bars. Guglielmo Miriello, manager del Ceresio 7 e campione World Class 2011. Fabio Bacchi, consulente e imprenditore di settore, coinvolto da Diageo sin dai primi anni. Dave Broom, scrittore di fama mondiale nel mondo del fine drinking. Nico De Soto, pluripremiato bartender viaggiatore. Strepitosa la venue delle Officine Riunite Milanesi, alle spalle dei Navigli, adibita per l’occasione con tre sale tematiche incentrate ciascuna su uno dei prodotti Diageo.

ORGOGLIO DEL SUD – “Ce l’ho fatta dopo mille sacrifici”, commenta a caldo Scamardella, dopo essersi sottoposto a un liberatorio taglio della barba in diretta. “Sono orgoglioso di poter portare finalmente il trofeo Diageo al Sud Italia”. La dedica è per la compagna e i tre figli, che “mi danno ogni giorno la forza e la motivazione per dedicarmi al mio lavoro e ai miei ospiti. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta”. Adesso Glasgow, per confrontarsi con i migliori del mondo e perché no sognare. “Prima mi riposo però…”.

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