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Dalle vette della Valtellina alle vette della Milano Wine Week di Milano, Nino Negri è stata protagonista del gran finale. Non è passata inosservata la presenza valtellinese a Palazzo Bovara per la chiusura una kermesse importante come la Milano Wine Week, manifestazione che alla seconda edizione ha fatto registrare 300.000 presenze in circa 300 eventi in città. Nino Negri, l’azienda più importante della provincia di Sondrio dal punto di vista quali-quantitativo, punta di diamante del Giv Gruppo Italiano Vini.

 

La folla delle grande occasioni ha celebrato la prima edizione del Nino Negri Special Award, un premio speciale all’alpinista Simon Messner, consegnato dal Direttore della cantina di Chiuro Danilo Drocco, sul palco insieme a Federico Gordini, Presidente di Milano Wine Week, che dopo una settimana all’insegna di eventi è stato soddisfatto di avere chiuso con i vini di Valtellina.

Danilo Drocco

VERTICALITA’ “Quando mi hanno parlato di verticalità ho subito detto noi ci siamo, il legame con la montagna è un tema molto importante della nostra viticoltura, abbiamo dei terrazzamenti a strapiombo, è stato emozionante e importante poter chiudere un appuntamento come la Milano Wine Week con una bella vetrina non solo per la cantina Nino Negri ma per l’intera Valtellina”. Un simbolo della viticultura di montagna, per questa ragione la prima edizione del premio Nino Negri Special Award, in collaborazione con Salewa, è stata consegnata allo scalatore e film-maker Simon Messner. La passione che accomuna la Nino Negri e Simon nel vivere la montagna con la grande fatica e dedizione richieste nel coltivare un vigneto verticale come quello della Valtellina e nel raggiungere e documentare l’arrivo in vetta. Il giovane Messner, figlio ventottenne di Reinhold Messner, pratica un alpinismo di tipo esplorativo con l’obiettivo di conoscere sé stesso nel pieno rispetto per l’ambiente che lo circonda e senza alcun spirito di conquista. Simon è un “ritardatario” come si definisce lui stesso in quanto ha iniziato all’età di 16 anni ma la situazione è cambiata rapidamente quando ha scoperto l’alpinismo e l’arrampicata. Fino ad oggi ha potuto ripetere molte vie di roccia e ghiaccio e fare le sue prime ascensioni in Oman, Giordania, Pakistan e nelle sue montagne di casa: le Dolomiti. In Valtellina da poco più di un anno, anche Danilo Drocco sta imparando a conoscere le vette che circondano i vigneti, grazie anche a una passione per lo sci-alpinismo.

IN CIMA A MILANO Una Valtellina che vuole conquistare anche la cima della classifica di gradimento del vino a Milano. Oltre alla potenza di fuoco di un’azienda come la Nino Negri che può contare sulla forza distributiva di un colosso come il Giv, tutte le principali cantine valtellinesi sono accasate con i principali distributori a livello nazionale. “Possiamo ancora migliorare, il vino valtellinese deve essere il rosso di riferimento per una piazza importante come Milano- continua Droccoo- E’ una situazione che per certi versi mi ricorda quella di Torino e delle Langhe di qualche anno fa, non era come oggi dove non c’è ristorante che non abbia una vasta offerta di vini del territorio in Piemonte. Eventi di promozione come la Milano Week servono anche a questo, a una promozione mirata su un target di giovani e di consumatori attenti alla qualità”.

Federico Gordini

VENDEMMIA E FUTURO “Le previsioni di vendemmia sono molto positive, abbiamo raccolto circa un terzo dell’uva, i nostri soci Vivass stanno portando in cantina uve di qualità eccezionale con gradazioni importanti- chiosa Drocco- il lavoro di enologo come lo interpreto io deve essere solo quello di non rovinare una materia prima di eccellenza con il meno impatto possibile. La mia impronta in cantina si vedrà con i vini dell’annata 2018 che usciranno solamente a cominciare dal 2021, questo è un lavoro che richiede del tempo, posso solo dire che il mio predecessore Casimiro Maule è un grande che ha lasciato un’eredità importante, io vorrò dare il mio stile in maniera diversa magari cercando di lavorare più in una direzione di vinificazione del singolo Cru, per arrivare davvero a essere una piccola Borgogna, abbiamo tutte le potenzialità necessarie per fare questo”. Nino Negri ha appena sistemato il punto vendita a Chiuro, per il prossimo anno vogliono realizzare una sala di degustazione in mezzo alle vigne nella zona dell’Inferno, per portare i clienti in mezzo a questi territori e farli rimanere a bocca aperta, magari gustando un piatto di pizzoccheri e sciatt prelibatezza tipiche della zona.

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