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I nuovi dati diffusi dall’ente commerciale Spirits Europe evidenziano un netto miglioramento nel 2021 per le esportazioni di alcolici dell’Unione Europea. Sono stati infatti raggiunti gli 8,48 miliardi di dollari USA, grazie innanzitutto al progressivo allentamento delle restrizioni legate al COVID e alla graduale ripresa economica.

A differenza dell’anno precedente dunque, irrimediabilmente compromesso dalla pandemia e dall’applicazione di tutte le misure necessarie a contenerla, il 2021 ha segnato l’inizio di una ripresa per le esportazioni di alcolici dell’UE, dovuto anche alla rimozione dei dazi statunitensi, nonché alla maggiore domanda in Asia, alimentata da un eccezionale performance in Cina.

Gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di esportazione per gli alcolici dell’UE, con un valore di 3,26 miliardi di euro (3,28 miliardi di dollari USA), seguiti da Cina, Regno Unito e Singapore.

Il 2022 probabilmente sarà un anno maggiormente impegnativo per molteplici motivi: in primis l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, aggravati dalla guerra in Ucraina, senza contare gli effetti combinati delle interruzioni della catena di approvvigionamento e le previsioni di inflazione in molte regioni del mondo.

 

 

“Il ruolo della politica commerciale sarà fondamentale nel sostenere la ripresa economica e la diversificazione commerciale. Contiamo sui leader dell’UE per accelerare l’agenda commerciale bilaterale, intensificare gli sforzi per eliminare le barriere di accesso al mercato e continuare supportare i nostri prodotti di qualità in tutto il mondo attraverso attività di promozione” ha dichiarato Manu Giró, Presidente di Spirits Europe.

“Dobbiamo anche concentrarci sui mercati emergenti, dove la crescita futura si concretizzerà se le barriere commerciali e le misure protezionistiche possono essere abbassate con successo, come in Asia e nei paesi del Mercosur” ha aggiunto Pauline Bastidon, Direttrice del commercio di Spirits Europe.

Si tratta dunque di un recupero fragile, che necessità di essere preservato con una politica commerciale dell’UE “aperta e ambiziosa”, volta a proteggere i posti di lavoro. Inoltre, Spirits Europe chiede all’UE di sostenere gli sforzi dei produttori nella diversificazione attraverso negoziati e accordi commerciali, accesso al mercato e sforzi di applicazione e attività di promozione.

Fonte:
spirits.eu/

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