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Il futuro viene consegnato sulla porta di casa. Se già succede regolarmente, e da qualche tempo, per il comparto food, sta ormai prendendo piede anche il delivery di bevande di qualsiasi genere. Nelle ultime ore è entrata in partita una delle aziende più calde del panorama economico mondiale: Uber ha infatti comunicato l’acquisizione di Drizly, il primo portale di rivendita beverage online degli USA, per 1.1 miliardi di dollari.

Si tratta quindi di un ulteriore segnale a conferma della definitiva esplosione del mercato degli alcolici online, spaventosamente cresciuto grazie (o a causa) della pandemia, che ha incentivato gli ordini da remoto. Drizly infatti, fondata nel 2012 e già con ampio margine piattaforma leader del commercio di bevande online negli Stati Uniti, ha fatto registrare un roboante +350% nel 2020 rispetto all’anno precedente, raddoppiando i negozi aderenti all’iniziativa e consolidando un profitto costante. Secondo le stime della stessa azienda, che negli anni ha raccolto più di 85 milioni di dollari di investimenti, entro il 2025 le vendite di alcolici off premise, cioè al di fuori di bar e ristoranti (ombrello sotto il quale rientrano anche i catering, i pacchetti pranzo, il delivery) deriverà per il 25% dall’online: a inizio 2020 si assestava sul 2%. La stessa Uber Eats ha visto i propri guadagni superare quelli dell’Uber tradizionale (relativo alle corse in auto) per la prima volta nella storia a metà dello scorso anno.

Drizly fonda il proprio successo su un profondissimo catalogo che spazia tra vino, birra, e distillati, e soprattutto si fregia di essere tra le prime realtà di nuova generazione a rispondere al cosiddetto sistema three-tier tipico del commercio di alcolici negli USA: dopo il proibizionismo, il governo statunitense impose una piramide di vendita composta da produttore, distributore e rivenditore. Ciascun tassello della piramide può vendere il proprio prodotto esclusivamente al tassello successivo (con il rivenditore che può destinarlo solo al consumatore finale), seppure con alcune eccezioni da Stato a Stato: discusso negli anni, fu un espediente che mirava al duplice scopo di aumentare la varietà di tasse da incassare ed evitare il pericolo di nuovi moonshiners, distillatori e produttori abusivi. Drizly aderisce e rispetta le regolamentazioni di oltre 1400 città degli Stati Uniti.

L’operazione renderà Drizly una sussidiaria di totale proprietà di Uber, andando a integrare l’applicazione Uber Eats, pur mantenendo un proprio portale separato per le ordinazioni dei vecchi iscritti, che non dovranno quindi migrare su un’altra piattaforma. Stando a quanto rilasciato dai portavoce del portale, Drizly continuerà a investire e innovare autonomamente nel settore del beverage online, avvalendosi del supporto della più grande comunità di delivery del mondo, entrando per la prima volta nel settore delle cosiddette mobile marketpleace technologies, le tecnologie di mercato mobile. “I negozianti che fanno parte del sistema Drizly potranno ora servirsi della insuperabile capacità ricettiva di Uber e del migliore bacino di utenza sul mercato. I rider avranno ulteriori opportunità di guadagno, e i programmi fedeltà di Uber andranno a premiare i consumatori ancora più spesso”.

L’acquisizione è ancora in attesa dell’approvazione finale e le ultime condizioni di chiusura si stanno limando, ma ci si aspetta potrà essere ufficializzata entro la prima metà del 2021: nel frattempo, il valore delle azioni di Uber è già stato segnalato in salita del 6.5%, fermandosi a 56$ circa ad azione lo scorso martedì. “Stiamo facendo il nostro ingresso in categorie inesplorate come spesa alimentare, medicine e adesso alcolici”, spiega Dara Khosrowshahi, CEO di Uber Eats (già CEO di Expedia). “Cory Rellas e il suo team hanno portato Drizly a essere una incredibile storia di successo, registrando +300% di anno in anno con un lavoro straordinario. Acquisendo Drizly nel nostro universo, miriamo a espandere a tutto il mondo le loro capacità per cercare di raggiungere vette ancora più alte nel prossimo futuro”.

fonte: theguardian.com

 

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