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Lorenzo Dabove (in arte Kuaska), il più grande esperto di birre artigianali in Italia, ha condotto per conto di Beverfood.com un’ampia panoramica sui microbirrifici emergenti in Italia dal 2008 al 2018, intervistando i titolari/fondatori di ciascun Birrificio. Questo articolo è dedicato al Birrificio Rurale di Desio (MB) con una intervista ai fondatori: Lorenzo Guarino, Silvio Coppelli, Beppe Serafini, Marco Caccia e Stefano Carnelli (www.birrificiorurale.it).

 

 

Bellissima la storia del Birrificio Rurale, partita nel 2009 a Certosa di Pavia con trasferimento a Desio, in Brianza, quattro anni dopo, caratterizzata da un team di homebrewers, legati da grande amicizia, cresciuti sotto l’ala di Agostino Arioli, che si sono meritatamente ritagliati, per qualità, inventiva e costanza, un posto consolidato tra i produttori italiani di prima fascia.

Come e perché avete iniziato la vostra avventura.

La storia del Birrificio Rurale è legata a doppio filo con la comune passione di cinque amici per la birra di qualità prima e per l’homebrewing poi. Ci siamo appunto conosciuti grazie alla partecipazione a manifestazioni, corsi e degustazioni, per poi trovarci a fare la birra a casa tutti assieme, per poi infine pianificare e far partire il birrificio. Sogno che si concretizzò nel giugno del 2009.

Quali birre/birrai/birrifici, sia italiani che stranieri, sono stati la vostra fonte d’ispirazione?

Parlando di birrai certamente Agostino Arioli è stato per noi un esempio, ma siccome il nostro interesse non si fermava solo alle realizzazioni artigianali italiane di qualità, certamente fonte d’ispirazione furono la scena belga nonché quella anglosassone, sia per le realizzazioni tradizionali inglesi che quelle innovative statunitensi.

 

 

Differenze, nel bene e nel male, tra l’epoca della vostra partenza e quella attuale con particolare riferimento all’aria che tirava e che tira oggi.

Sono passati solo dieci anni, ma sembra che sia passata un’epoca. Le differenze sono tantissime e sostanziali. Alcune molto positive, fra cui è importante citare un aumento vertiginoso della qualità dei prodotti dei migliori birrifici italiani e la continua innovazione di prodotto e tecnologia che il mercato impone. Il rovescio della medaglia sono le sfide che sono divenute importanti negli ultimi anni per l’azienda birrificio, ovvero un mercato sempre più “complicato” e densamente popolato, sempre più difficile da decifrare.

Avete qualche sassolino nelle scarpe?

No, non parlerei affatto di sassolino nella scarpa, bensì di una propensione che ci ha sempre contraddistinto, il voler fare sempre meglio. E quindi un atteggiamento ambizioso rispetto a ciò che facciamo, l’ambizione di migliorare sempre anche i prodotti che il mercato ci riconosce come eccellenti.

Cosa vi fa andare avanti e quali sono le prospettive future?

La passione che ci ha fatto conoscere, che ci ha fatto costruire tutto questo non é certo sopita. La passione dell’inizio alberga ancora in tutti noi e questo è una fonte di motivazione grande. Non è però sufficiente per cui la capacità di costruire una realtà solida ci fornisce strumenti per andare avanti e programmare i prossimi passi di sviluppo. Le prospettive sono quelle di continuare col ritmo di crescita degli ultimi anni, ritmo solido e sano.

Una battuta per concludere: “Quale birra avreste voluto creare voi e che invidiate ai vostri colleghi, sia italiani che stranieri?”

Sarebbero davvero tantissime, per cui cito solo un esempio da invidiare ed inseguire facendo un torto a tutte le altre meravigliose birre che non cito, ma certamente invidio ai colleghi belgi le migliori Geuze, rari esemplari d’eleganza e complessità.

+Info: www.birrificiorurale.it

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Rubrica Birrifici Emergenti 2008-2018 by Kuaska

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